Guerre puniche

Oggi parleremo delle Guerre Puniche. Approfondiremo l’espansione di Roma fino alla conquista di Cartagine. Questo riassunto è ideale per bambini della scuola primaria, o scuola elementare. Siete pronti per questo viaggio dedicato alla repubblica dell’antica Roma? Allora iniziamo!

Buona ricerca, o buon ripasso, sulla conquista di Cartagine e sulle Guerre Puniche.

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Le Guerre Puniche

La conquista di Cartagine

Abbiamo già parlato nella precedente ricerca dell’espansione di Roma in tutta l’Italia. Ora i Romani erano intenzionati a conquistare la Sicilia, essendo un punto strategico per la sua posizione, era infatti al centro del Mar Mediterraneo e quindi aveva una posizione favoritissima per i commerci in quella zona. L’arrivo dell’esercito romano in Sicilia fece allarmare Cartagine, la più importante città fenicia di quel periodo. Cartagine sorgeva sulla costa del Nord-est dell’Africa e controllava la gran parte dei commerci del Mar Mediterraneo occidentale. Cartagine era inoltre una delle più belle città del mondo allora conosciuto, presto le due città Roma e Cartagine iniziarono una serie di guerre per la conquista del potere sul Mar Mediterraneo. Queste guerre durarono quasi un secolo, dal 264 a.C. al 146 a.C. e furono chiamate Guerre Puniche, perchè i romani chiamavano i Cartaginesi “Puni”.

Prima guerra Punica

La prima Guerra Punica scoppiò nel 264 a.C. Inizialmente, Roma e Cartagine grazie alla stipulazione di diversi patti erano in ottimi rapporti sia commerciali che politici. I contratti dovevano essere rispettati da entrambi le città ed erano costituiti da più punti:

  • Roma non doveva approdare su terre cartaginesi se non con valide giustificazioni e per pochi giorni
  • Cartagine non doveva interferire nella politica delle città latine
  • Le due potenze si sarebbero impegnate a combattere nemici comuni alleandosi

Il motivo scatenante che provocò la Prima Guerra Punica fu l’invasione da parte dei Romani di terre Cartaginesi. Infatti la Sicilia era in quell’epoca territorio cartaginese. Nel 264 a.C. i Mamertini, che erano una popolazione campana, invase la città di Messina e chiese aiuto all’esercito romano per conquistarla. L’esercito rispose positivamente, mandando Appio Claudio in aiuto. L’esercito romano invase Messina e provocò la ritirata dei cartaginesi. Da questo fatto scoppiò la Prima Guerra Punica che durò 23 anni. Roma oltre Messina, conquistò anche le città di Agrigento ed era determinata a conquistare tutta Cartagine, ma doveva vincere l’esercito cartaginese anche via mare. I Romani partivano svantaggiati perchè non avevano flotte navali ben organizzate, il loro esercito era potente solo a terra. In breve tempo però furono costruite potenti navi dotate di uno strumento nuovo, il corvo: un ponte mobile che aveva una punta ad uncino che serviva per agganciare le navi nemiche. In questo modo i soldati potevano attraversare il ponte e affrontare poi i soldati cartaginesi con un combattimento corpo a corpo dove erano imbattibili. Grazie a quest’innovazione i romani riuscirono sconfiggere per ben due volte i cartaginesi, dapprima sotto la guida di Duilio e poi sotto quella di Manlio Valsone e Attilio Regolo. La guerra proseguì su territorio africano dove i romani subirono una grande sconfitta e si ritirarono. In seguito nel 241 a.C. sempre via mare i romani ottennerò la vittoria decisiva al largo delle isole Egadi, e oltre alla Sicilia, Cartagine dovette cedere a Roma la Corsica e la Sardegna.

Seconda Guerra Punica

La Seconda Guerra Punica avvenne 20 anni dopo la prima. Iniziò con l’attacco del generale Annibale, a capo dell’esercito cartaginese, a Roma. Il generale voleva vendicare la sconfitta della Prima Guerra Punica. Partì dall’Africa e attraversando la Spagna e la Gallia (attuale Francia) superò le Alpi e giunse in Italia con un esercito fatto da migliaia di uomini ed elefanti. Annibale riuscì a sconfiggere l’esercito romano più volte e nel 216 a.C. respinse il contrattacco romano a Canne in Puglia, in una feroce battaglia. Roma sembrava spacciata e Annibale era fiducioso in una rivolta delle popolazioni italiche verso Roma, ma questo non avvenne. Non dovendo preoccuparsi di difendere Roma dalle popolazioni italiche, il console Publio Cornelio Scipione ebbe il tempo di riorganizzare l’esercito e sbarcò a sorpresa a Cartagine e la attaccò direttamente con il nuovo esercito. Annibale fu così costretto a ritornare in patria e i due eserciti si scontrarono nel 202 a.C. a Zama, dove i Cartaginesi furono sconfitti definitivamente e dovettero cedere a Roma anche la Spagna.

Terza Guerra Punica

La Terza Guerra Punica è l’ultima delle guerre puniche. La guerra scoppia nel 149 a.C. quando i Cartaginesi dichiarano guerra al regno di Numidia, infrangendo i trattati di pace coi romani . I romani intervengono a favore della popolazione e dichiarano loro stessi guerra ai cartaginesi. L’esercito cartaginese era ormai inferiore rispetto a quello romano tanto che si arrese subito. Roma però impose condizioni di pace che avrebbero distrutto la sopravvivenza di Cartagine e quindi la popolazione fu costretta ad assediarsi nella città. I romani assediarono la città e dopo 3 anni di dure battaglie, Cartagine fu definitivamente conquistata e distrutta sotto il comando di Scipione Emiliano. La leggenda vuole che per impedire la rinascita della città di Cartagine, i romani fecero dei solchi nella terra gettandovi del sale. Con la fine della Terza Guerra Punica Roma era ormai padrona di tutto il Mediterraneo e le sue conquiste proseguirono. Nel 133 a.C. i territori sotto il controllo di Roma si estendevano fino alla Macedonia, l Grecia e parte dell’Asia Minore.

Conclusioni

Eccoci arrivati alla fine di questo riassunto sulle Guerre Puniche. Speriamo che le informazioni riportate vi siano state d’aiuto per la vostra ricerca o il vostro ripasso su questo argomento.

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