Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, istituita dall’ONU per sensibilizzare il mondo su uno dei problemi sociali più gravi e purtroppo ancora molto diffusi.
La ricorrenza ha un valore educativo profondo: invita scuole, famiglie e comunità a riflettere sulle cause della violenza, sulle forme che può assumere e sul ruolo che ognuno di noi può avere nella prevenzione.
Per i ragazzi, questa giornata è un’occasione per comprendere il significato di rispetto, parità, consenso, responsabilità emotiva e relazioni sane.
Indice dei contenuti
Origine della giornata
La data del 25 novembre ricorda il brutale assassinio delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana uccise nel 1960 per il loro impegno contro la dittatura.
Nel 1999 l’ONU ha scelto proprio questo giorno per istituire una giornata dedicata alla lotta contro la violenza di genere, in memoria del loro coraggio.
Perché è importante parlarne a scuola
La scuola è un ambiente fondamentale per educare alle relazioni rispettose e alla parità di genere.
Già durante l’adolescenza possono comparire comportamenti problematici che vanno riconosciuti e contrastati:
- gelosia eccessiva presentata come “amore”,
- controllo del telefono, dei social e delle amicizie,
- insulti “per scherzo”,
- pressioni psicologiche,
- colpevolizzazioni e manipolazioni.
Partire da qui significa prevenire forme di violenza più gravi in età adulta.
Le forme di violenza contro le donne
La violenza non è solo fisica. Può essere:
1. Violenza fisica
Spinte, schiaffi, botte, aggressioni. È la forma più evidente ma non la più diffusa.
2. Violenza psicologica
Minacce, insulti, umiliazioni, isolamento, controllo.
È una violenza invisibile, ma lascia profonde ferite emotive.
3. Violenza economica
Negare denaro, impedire l’indipendenza economica, controllare ogni spesa.
4. Violenza sessuale
Qualsiasi rapporto o contatto non consensuale.
Il consenso deve essere libero, esplicito e consapevole.
5. Violenza digitale
Un tema molto attuale per i ragazzi:
- cyberstalking,
- revenge porn,
- diffusione non autorizzata di foto private,
- controllo dei social e monitoraggio costante.
6. Violenza assistita
Bambini e ragazzi che assistono alla violenza domestica subiscono un danno psicologico grave e duraturo.
Cause socio-culturali della violenza
La violenza di genere non nasce “dal nulla”: affonda le sue radici in fattori culturali profondi, come:
- stereotipi di genere (es. “gli uomini comandano”, “le donne devono essere obbedienti”),
- modelli sociali che normalizzano la gelosia come “amore”,
- linguaggi sessisti, battute e discriminazioni,
- educazione alla mascolinità tossica (uomo sempre forte, dominante, incapace di piangere),
- dipendenza emotiva, paura dell’abbandono.
Per cambiare la società bisogna cambiare questi modelli culturali.
Come si celebra nel mondo e in Italia
Il 25 novembre si svolgono iniziative come:
- manifestazioni,
- incontri di sensibilizzazione nelle scuole,
- esposizione delle scarpe rosse, simbolo delle vittime,
- letture, testimonianze, installazioni artistiche,
- campagne social contro la violenza.
Molte scuole dedicano l’intera settimana ad attività di educazione alla parità e al rispetto.
Cosa possiamo fare ognuno di noi
A scuola
- Usare un linguaggio rispettoso.
- Non tollerare battute sessiste.
- Intervenire quando si vedono episodi di bullismo o controllo.
- Promuovere relazioni sane basate sulla fiducia.
Nelle relazioni
- Riconoscere i segnali di un legame tossico (gelosia, controllo, manipolazione).
- Parlare delle proprie emozioni senza paura.
- Rispettare i confini dell’altra persona.
- Non confondere possesso con affetto.
Come cittadini
- Informarsi e informare.
- Sostenere chi denuncia.
- Non giudicare le vittime.
- Promuovere la cultura della parità e dei diritti.
Attività per gli studenti
- Analisi di situazioni reali
Presentare episodi (anonimi e realistici) di controllo, gelosia o manipolazione e discutere: “È amore o è violenza?” - Laboratorio “Le parole che feriscono”
Raccogliere frasi offensive comuni e trasformarle in messaggi positivi e rispettosi. - Creazione di un muro simbolico
Ogni studente scrive una frase contro la violenza e la appone su un pannello dedicato. - Visione e discussione di cortometraggi
Stimolare il pensiero critico attraverso brevi video su relazioni tossiche e violenza psicologica. - Progetto “Relazioni sane”
In gruppi, gli studenti costruiscono un decalogo delle relazioni rispettose. - Incontro con esperti
Psicologi, educatori e associazioni locali possono offrire testimonianze e strumenti pratici.
Conclusione
Il 25 novembre non è solo una giornata simbolica, ma un invito ad agire ogni giorno per costruire una società più giusta, sicura e rispettosa.
Parlare di violenza di genere a scuola significa educare al rispetto, alla parità, alla responsabilità emotiva e al valore delle relazioni sane.
I ragazzi, se accompagnati da un’educazione consapevole, possono diventare la generazione che finalmente interromperà il ciclo della violenza.
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