Il clima è definito come l’insieme delle condizioni meteorologiche medie di una regione, osservate in un lungo arco di tempo (almeno 30 anni, secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale). A differenza del tempo atmosferico, che rappresenta lo stato momentaneo dell’atmosfera, il clima è quindi un concetto di lungo periodo.
La distribuzione dei climi terrestri dipende da fattori come:
- Latitudine (la distanza dall’Equatore influisce sull’irraggiamento solare);
- Altitudine (la temperatura diminuisce di circa 0,6 °C ogni 100 metri di salita);
- Continentalità e vicinanza al mare (le aree interne hanno climi più rigidi rispetto alle coste);
- Correnti marine (ad esempio la Corrente del Golfo rende l’Europa nord-occidentale più mite di quanto la latitudine suggerirebbe);
- Morfologia del territorio (catene montuose che bloccano i venti o favoriscono le piogge orografiche).
La classificazione più utilizzata a livello scientifico è quella di Köppen-Geiger, che suddivide i climi terrestri in base a temperatura e precipitazioni, individuando cinque grandi gruppi (A-E), con ulteriori sottogruppi.
Indice dei contenuti
I principali tipi di clima
1. Climi freddi
- Polare: presente in Groenlandia, Antartide e regioni artiche. Le temperature medie annue restano sotto 0 °C, i ghiacci ricoprono il suolo e la vegetazione è assente o limitata alla tundra.
- Subpolare o boreale: diffuso in Siberia, Canada e Scandinavia. Inverni molto lunghi e rigidi, estati brevi e fresche. Qui si trovano immense foreste di conifere (taiga).
2. Climi temperati
- Oceanico: presente in Europa occidentale (Francia, Gran Bretagna, Germania). Caratterizzato da piogge abbondanti distribuite tutto l’anno, estati fresche e inverni miti.
- Continentale: tipico di Europa orientale e Asia centrale. Forte escursione termica stagionale, con estati calde e inverni rigidi.
- Mediterraneo: diffuso lungo le coste del Mediterraneo, in California, Cile centrale, Sudafrica e Australia meridionale. Estati calde e secche, inverni miti e piovosi. Questo clima favorisce coltivazioni come vite, olivo e agrumi.
3. Climi caldi
- Equatoriale: tipico della fascia equatoriale (Amazzonia, Congo, Indonesia). Temperature elevate e costanti tutto l’anno (25–27 °C), piogge abbondanti e regolari. Vegetazione: foresta pluviale.
- Tropicale: caratterizzato da una stagione delle piogge e una secca. Diffuso in India (monsone), Africa subsahariana e Brasile centrale.
- Arido e desertico: presente nel Sahara, in Arabia, nel deserto del Gobi e in Australia. Precipitazioni scarsissime (<250 mm/anno), forti escursioni termiche diurne.
4. Climi montani
- Diffusi nelle zone di alta quota come Alpi, Himalaya, Ande. La temperatura diminuisce con l’altitudine e la vegetazione varia a fasce: boschi, praterie, ghiacciai.
- Sono climi localizzati e molto variabili, influenzati anche dall’esposizione e dalla latitudine.
I cambiamenti climatici
Negli ultimi decenni i climi terrestri stanno subendo trasformazioni rapide a causa delle attività umane.
- Effetto serra: l’aumento di CO₂, metano e altri gas ha innalzato la temperatura media globale di circa 1,2 °C rispetto all’era preindustriale.
- Scioglimento dei ghiacciai: in Groenlandia e Antartide si registrano perdite record.
- Desertificazione: aree a clima secco si stanno espandendo (Sahel, Asia centrale).
- Eventi estremi: uragani, ondate di calore e alluvioni sono sempre più frequenti.
L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) prevede che, senza riduzioni significative delle emissioni, la temperatura globale possa aumentare di 2–4 °C entro fine secolo, con conseguenze drammatiche sugli equilibri climatici.
Curiosità
- Il deserto di Atacama (Cile) è il più arido al mondo: alcune stazioni meteorologiche non hanno registrato piogge per oltre 400 anni.
- L’Antartide è tecnicamente un deserto, poiché riceve meno di 250 mm di precipitazioni annue.
- La città di Oymyakon (Siberia) è l’insediamento abitato più freddo: –67,7 °C il record.
- L’area monsonica dell’India può registrare oltre 10.000 mm di pioggia annua.
- L’Europa, pur essendo relativamente piccola, racchiude quasi tutti i tipi di clima grazie alla sua varietà geografica.
Attività per studenti
- Analisi dati climatici: scegli una città italiana e una straniera, confronta le medie mensili di temperatura e precipitazioni, e classifica i climi secondo Köppen.
- Discussione critica: quali conseguenze avranno i cambiamenti climatici sulla distribuzione dei climi entro il 2100?
- Mappa concettuale: crea uno schema che mostri la relazione tra latitudine, altitudine, correnti marine e tipi di clima.
- Approfondimento individuale: scrivi un saggio breve sul clima mediterraneo, confrontandolo con un altro tipo di clima a tua scelta.
- Lavoro di gruppo: preparate una presentazione sugli effetti del cambiamento climatico in una specifica regione del mondo (es. Artico, Sahel, Amazzonia).
Conclusione
I climi della Terra sono il risultato di complesse interazioni tra fattori naturali e geografici. Studiare i climi significa comprendere la distribuzione della vita sul pianeta, le possibilità agricole ed economiche delle diverse aree e le sfide che l’umanità deve affrontare di fronte ai cambiamenti climatici. In un’epoca segnata dal riscaldamento globale, la conoscenza dei climi non è solo una nozione geografica, ma una competenza fondamentale per interpretare il futuro del nostro pianeta.
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