Parasociale: significato del termine chiave del 2025

parasociale

Nel 2025 il Cambridge Dictionary ha scelto il termine parasocial come “Word of the Year”. Questo perché il termine ha registrato un’impennata nelle ricerche e nell’uso, soprattutto in relazione alle nuove forme di rapporto che le persone hanno con celebrità, influencer e persino intelligenze artificiali. Lo studio di questa parola ci aiuta a capire le trasformazioni sociali, culturali e mediali del nostro tempo.

Origine e significato

  • Il termine “parasocial” è stato coniato nel 1956 dai sociologi Donald Horton e Richard Wohl, che lo usarono per descrivere il tipo di relazione che i telespettatori instauravano con personaggi televisivi: un legame percepito come intimo ma a senso unico.
  • Il Cambridge Dictionary lo definisce come: “relating to or involving a connection that someone feels between themselves and a famous person they do not know, a character in a book, film, TV series, etc., or an artificial intelligence”
  • In italiano, la forma “parasociale” viene usata in riferimento a questo fenomeno: relazioni emotive unilaterali in cui una persona crede di conoscere, avere fiducia o sentirsi vicina a qualcuno (una celebrità, un influencer, un chatbot) che in realtà non conosce personalmente.

Perché “Parasociale” è Parola dell’Anno

  • Il Cambridge Dictionary afferma che “parasocial” ha catturato lo spirito del 2025 grazie alla sua rilevanza crescente nei media digitali, nei social network e nell’interazione con l’intelligenza artificiale.
  • Vi è stata una forte impennata nelle ricerche online del termine stesso sul sito del Cambridge Dictionary e su Google.
  • Le dinamiche dei social media — dove follower, fan, spettatori possono sentirsi “vicini” a influencer o celebrità, oppure interagire con chatbot — hanno amplificato questo tipo di legame “a senso unico”.
  • Il termine da parola specialista (uso accademico) è passato all’uso comune, riflettendo così un cambiamento linguistico e culturale.

Implicazioni sociali e culturali

  • Le relazioni parasociali non sono per forza negative: possono dare un senso di appartenenza, identificazione, comfort nelle comunità di fan.
  • Tuttavia, esperti come la prof.ssa Simone Schnall (Università di Cambridge) sottolineano i possibili rischi: la persona può percepire fiducia, intimità o lealtà verso qualcuno che non la ricambia; può idealizzare o tollerare comportamenti problematici di “chi seguo”.
  • Con le IA e i chatbot sempre più “personificati”, la dimensione parasociale si amplia: non solo con influencer/celebrità ma anche con entità digitali, accentuando l’illusione di un rapporto reciproco.
  • Linguisticamente, il fenomeno evidenzia come la lingua si adatti alle trasformazioni digitali e sociali: un termine accademico diventa parola dell’anno e entra nel lessico quotidiano.

Curiosità

Ecco alcune curiosità sul termine “parasociale” e sul fenomeno delle relazioni parasociali:

  1. Origine: Il termine “parasociale” fu coniato negli anni ’50 per descrivere il legame unilaterale tra telespettatori e personaggi televisivi.
  2. Celebrità virtuali: Il concetto si estende oggi a influencer e personaggi digitali, come gli avatar virtuali.
  3. Relazioni non solo umane: Le relazioni parasociali si applicano anche a personaggi di libri, film e giochi, non solo a celebrità.
  4. Caratteristica unilaterale: In una relazione parasociale, solo una parte (la persona) percepisce il legame, mentre l’altra (la celebrità o il personaggio) non è consapevole di esso.
  5. Implicazioni psicologiche: Possono offrire comfort e appartenenza, ma anche portare a idealizzazioni o aspettative non realistiche.
  6. IA “personali”: Con l’evoluzione dell’IA, anche assistenti virtuali come Siri o ChatGPT possono alimentare legami parasociali.
  7. Termini correlati: Il fenomeno è legato a concetti come fan culture, influencer marketing e celebrity worship.
  8. Futuro: Con la realtà virtuale, le relazioni parasociali potrebbero diventare ancora più immersive e sfumate.

Queste curiosità mostrano come il concetto di parasociale sia legato all’evoluzione dei media e delle tecnologie.

Attività per studenti

  1. Ricerca su parole simili: Individuare altri termini scelti dal Cambridge Dictionary come “Word of the Year” (es: manifest 2024) e confrontare i motivi della scelta.
  2. Creare un esempio: Descrivere una situazione nella quale una persona ha un rapporto parasociale (ad esempio con un influencer o un videogioco) e analizzare perché tale rapporto è unilaterale.
  3. Discussione in classe: “Le relazioni parasociali sono più pericolose o più benefiche per i giovani oggi?” Dividere la classe in due gruppi: pro e contro.
  4. Glossario tecnico: Inserire “parasociale” + almeno 5 termini correlati (fan‑culture, influencer, chatbot, IA, one‑way relationship) con definizioni semplici.
  5. Progetto creativo: Creare un cartellone o presentazione multimediale che mostri come i social media possono generare legami parasociali, evidenziando anche la distinzione tra relazione reale e relazione percepita.

Conclusione

Il termine “parasociale” ci offre una lente molto utile per comprendere come cambiano le nostre relazioni nell’era digitale: non solo tra persone “reali” ma anche tramite schermi, influencer e intelligenze artificiali. La scelta da parte del Cambridge Dictionary di eleggere parasocial Parola dell’Anno 2025 segnala che questo fenomeno non è più marginale, ma centrale nelle dinamiche sociali, linguistiche e culturali. Studiare questo termine significa riflettere su quanto il digitale modifichi non solo il “cosa” comunichiamo, ma come viviamo le relazioni.

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