Tito Flavio Vespasiano fu imperatore di Roma dal 69 al 79 d.C. e fondatore della dinastia Flavia. Salì al potere dopo un periodo di guerra civile noto come l’Anno dei Quattro Imperatori e fu capace di riportare stabilità e prosperità all’Impero. Tra le sue opere più celebri spicca l’avvio della costruzione del Colosseo, il simbolo di Roma.
Indice dei contenuti
Origini e ascesa al potere
Le umili origini di Vespasiano
A differenza di molti imperatori precedenti, Vespasiano non proveniva da una famiglia patrizia. Nacque il 17 novembre del 9 d.C. a Falacrine, in Sabina, in una famiglia dell’ordine equestre. Suo padre era un esattore delle tasse, mentre sua madre apparteneva a una famiglia senatoriale.
Carriera militare e politica
Grazie al suo valore e alle sue capacità, Vespasiano fece carriera rapidamente:
- Fu legato in Germania e in Britannia, dove partecipò alla conquista dell’isola sotto l’imperatore Claudio.
- Ottenne la carica di console nel 51 d.C. e poi governò la provincia d’Africa.
- Nel 66 d.C., l’imperatore Nerone lo inviò in Giudea per reprimere una grande rivolta ebraica.
L’Anno dei Quattro Imperatori (69 d.C.)
Dopo il suicidio di Nerone nel 68 d.C., Roma precipitò nel caos. In soli dodici mesi, si susseguirono quattro imperatori:
- Galba (68-69 d.C.), assassinato dalle sue stesse truppe.
- Otone (69 d.C.), suicidatosi dopo la sconfitta contro Vitellio.
- Vitellio (69 d.C.), deposto e ucciso.
- Vespasiano (69-79 d.C.), proclamato imperatore dalle legioni d’Oriente mentre era ancora in Giudea.
Dopo la vittoria sulle truppe di Vitellio, entrò a Roma come nuovo imperatore, ponendo fine alla guerra civile e inaugurando la dinastia Flavia.
Le riforme di Vespasiano
Vespasiano si trovò a governare un Impero indebolito e con le casse dello Stato vuote a causa degli sprechi di Nerone e della guerra civile. Per risolvere la crisi, attuò una serie di riforme efficaci.
1. Riforme economiche e fiscali
- Aumentò le tasse su diverse attività, inclusi i bagni pubblici (da qui la famosa frase “pecunia non olet”, “il denaro non puzza”, riferita alla tassa sulla raccolta dell’urina per la concia delle pelli).
- Incentivò il commercio e l’agricoltura.
- Ridusse gli sprechi di denaro pubblico.
2. Riforme amministrative e sociali
- Rafforzò il ruolo del Senato, rendendolo più efficiente.
- Incrementò la mobilità sociale, permettendo a uomini non nobili di entrare nell’amministrazione pubblica.
3. Riforme militari
- Premiata la fedeltà delle legioni, con aumenti di stipendio e privilegi per i veterani.
- Creò colonie per soldati congedati in varie province.
- Rafforzò le frontiere dell’Impero, in particolare sul Reno e sul Danubio.
Le opere pubbliche e il Colosseo
Vespasiano avviò un vasto programma di costruzione e ricostruzione a Roma, gravemente danneggiata dall’incendio del 64 d.C. e dalla guerra civile.
1. Costruzione del Colosseo
- Fece iniziare la costruzione dell’Anfiteatro Flavio, oggi noto come Colosseo, nel 72 d.C..
- Fu costruito nel sito del lago artificiale della Domus Aurea di Nerone, per restituire quello spazio al popolo.
- Il Colosseo fu completato da suo figlio Tito nell’80 d.C. e divenne il più grande anfiteatro del mondo romano.
2. Altre grandi opere
- Restaurò il Campidoglio, cuore religioso di Roma.
- Ampliò il sistema di acquedotti per garantire più acqua alla città.
- Incentivò la costruzione di strade e ponti per facilitare i commerci.
Le campagne militari sotto Vespasiano
1. La guerra giudaica (66-73 d.C.)
- Vespasiano e suo figlio Tito guidarono la repressione della rivolta degli Ebrei in Giudea.
- Nel 70 d.C., Tito distrusse il Tempio di Gerusalemme, evento che segnò la diaspora ebraica.
- I prigionieri ebrei furono impiegati nella costruzione del Colosseo.
2. Conflitti lungo i confini
- Rafforzò i limes sul Reno e sul Danubio.
- Placò le rivolte nelle province, stabilizzando i territori imperiali.
La personalità e il governo di Vespasiano
Vespasiano era un imperatore pragmatico, energico e di buon senso. A differenza di Nerone, evitò il lusso eccessivo e si preoccupò delle reali necessità dello Stato. Era noto per il suo senso dell’umorismo e il suo atteggiamento diretto.
Rapporti con il popolo e il Senato
- Era popolare tra i Romani grazie alle sue opere pubbliche e ai giochi gladiatori.
- Manteneva un buon rapporto con il Senato, pur consolidando il proprio potere.
- Riuscì a mantenere la pace interna, garantendo stabilità dopo un periodo di disordine.
La morte di Vespasiano e la successione
Vespasiano morì il 23 giugno del 79 d.C. a causa di una malattia. Secondo le fonti, poco prima di morire scherzò dicendo:
“Vae, puto deus fio” (Ahimè, credo di star diventando un dio).
Dopo la sua morte, il potere passò al figlio Tito, inaugurando una successione dinastica stabile, cosa rara nella Roma imperiale.
Curiosità su Vespasiano
- Non proveniva da una famiglia aristocratica, il che lo rese un esempio di ascesa sociale nell’Impero Romano.
- Era famoso per le battute sarcastiche e non si prendeva mai troppo sul serio.
- Introdusse la tassa sulle latrine pubbliche, da cui deriva il termine “vespasiani” per indicare i bagni pubblici.
- Rinunciò alla Domus Aurea di Nerone, restituendo la terra ai cittadini con la costruzione del Colosseo.
Conclusione
Vespasiano fu un imperatore fondamentale per la stabilità dell’Impero Romano. Dopo il caos dell’Anno dei Quattro Imperatori, riuscì a riportare ordine e prosperità grazie alle sue riforme economiche, alla sua politica pragmatica e alle sue opere pubbliche. Il suo regno segnò l’inizio della dinastia Flavia, e il suo più grande lascito è senza dubbio il Colosseo, simbolo della grandiosità di Roma ancora oggi.
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