I Bronzi di Riace: storia, scoperta e significato

Bronzi di Riace

I Bronzi di Riace sono due celebri statue greche in bronzo, considerate tra i massimi capolavori dell’arte antica. Rappresentano due guerrieri di eccezionale realismo e qualità artistica, risalenti al V secolo a.C.
Oggi sono custoditi nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e attirano ogni anno studenti, studiosi e turisti da tutto il mondo.
La loro storia unisce arte, mistero, archeologia e mito.


La scoperta dei Bronzi di Riace

Il ritrovamento casuale (1972)

I Bronzi vennero scoperti il 16 agosto 1972, da un sub dilettante, Stefano Mariottini, nelle acque di Riace Marina, in Calabria, a circa 8 metri di profondità.

Inizialmente il sub vide un braccio emergere dalla sabbia; scavando, apparvero due statue quasi intatte, adagiatesi sul fondale probabilmente dopo un naufragio antico.

Il recupero

La Soprintendenza Archeologica avviò subito le operazioni:

  • le statue furono portate a Reggio Calabria,
  • poi trasferite a Firenze per importanti restauri,
  • e infine riportate in Calabria, dove sono esposte oggi.

La scoperta fu eccezionale per lo stato di conservazione, la rarità e la qualità artistica.


Descrizione delle statue

I Bronzi sono due guerrieri nudi, a grandezza naturale, realizzati in bronzo con la tecnica della cera persa, con dettagli in materiali preziosi.

Bronzo A (detto anche il Giovane)

  • Altezza: circa 2 metri
  • Aspetto dinamico, corpo atletico
  • Capelli lunghi e ricci
  • Materiali aggiunti: denti in argento, occhi in avorio e quarzo

Bronzo B (detto anche il Vecchio)

  • Corporatura più matura e massiccia
  • Espressione più severa
  • Probabilmente un guerriero esperto o un eroe
  • Portava uno scudo e una lancia (oggi perduti)

Caratteristiche comuni

Entrambe le statue presentano:

  • vene scolpite
  • muscolatura dettagliata
  • postura naturale e bilanciata (contrapposto)
  • barba, occhi e capelli realizzati con estrema cura

Il livello di realismo e perfezione anatomica è considerato tra i più alti dell’arte greca.


Datazione e provenienza

Gli studiosi collocano i Bronzi nel V secolo a.C., il periodo d’oro della scultura greca.

Le ipotesi principali sono:

1. Provenienza peloponnesiaca

Molti ritengono che i Bronzi siano stati realizzati in Grecia, forse ad Argo o Atene, e destinati all’Italia meridionale (parte della Magna Grecia).

2. Opera di artisti famosi

Alcune teorie parlano di:

  • Fidia,
  • Mirone,
  • Alcamene,
  • Policleto.

Non esiste però una conferma definitiva.

3. Parte di un gruppo scultoreo più grande

È possibile che in origine fossero parte di un gruppo di statue raffigurante:

  • eroi,
  • guerrieri o
  • personaggi mitologici (ad esempio gli Argonauti).

Materiali e tecniche

I Bronzi sono un esempio straordinario della fusione a cera persa, una tecnica complessa che permetteva di ottenere statue cave, leggere e resistenti.

Elementi aggiunti:

  • occhi in avorio/pietre dure,
  • labbra in rame rosso,
  • denti in argento,
  • ciglia applicate,
  • dettagli delle armi realizzati separatamente.

Queste tecniche mostrano l’altissimo livello della scultura greca del V secolo a.C.


Il restauro

I Bronzi hanno attraversato più fasi di restauro:

Firenze (1975–1980)

  • pulitura dei metalli,
  • stabilizzazione della struttura interna,
  • rimozione di incrostazioni marine.

Reggio Calabria (2010–2013)

  • restauro su piattaforme antisismiche,
  • nuove analisi scientifiche,
  • studi sui pigmenti originali (erano probabilmente dipinti).

Significato artistico e storico

I Bronzi sono considerati:

  • uno dei migliori esempi di scultura classica greca,
  • una testimonianza unica della bronzeria antica,
  • opere capaci di mostrare anatomia, movimento ed espressione in modo straordinario.

Dal punto di vista storico, rivelano i rapporti culturali tra Grecia e Magna Grecia.


Curiosità

  • I Bronzi pesano circa 160 kg ciascuno.
  • Originariamente erano armati con scudo, lancia e casco, oggi perduti.
  • Studi scientifici hanno rivelato tracce di colore: erano parzialmente dipinti.
  • La loro posa segue il principio del contrapposto, inventato dai greci per dare naturalezza.
  • Nessun’altra coppia di statue in bronzo greche è così intatta.

Attività per gli studenti

  1. Disegna una delle due statue osservandone la postura.
  2. Schematizza le differenze tra Bronzo A e Bronzo B.
  3. Spiega la tecnica della “cera persa” in poche righe.
  4. Confronta i Bronzi con altre sculture greche famose.
  5. Fai una ricerca personale sull’arte della Magna Grecia.

Conclusione

I Bronzi di Riace sono uno dei tesori più preziosi dell’arte antica. Scoperti per caso in mare e oggi ammirati in tutto il mondo, rappresentano la perfezione dell’arte greca e la sua eredità culturale. Attraverso la loro storia, gli studenti possono conoscere non solo l’abilità tecnica degli antichi scultori, ma anche la ricchezza della civiltà greca e il legame profondo tra Italia e mondo ellenico.

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