Civiltà nuragica: ricerca per scuola elementare

La civiltà nuragica è una delle più affascinanti e misteriose culture preistoriche del Mediterraneo. Si sviluppò in Sardegna durante l’Età del Bronzo, tra il 1800 e il 238 a.C., e deve il suo nome ai nuraghi, imponenti costruzioni in pietra che ancora oggi dominano il paesaggio dell’isola. Questa civiltà, unica nel suo genere, ha lasciato segni indelebili nella storia e nell’identità della Sardegna.

Origine e sviluppo della civiltà nuragica

La civiltà nuragica nacque attorno al 1800 a.C., probabilmente come evoluzione delle precedenti popolazioni neolitiche sarde. Con l’arrivo dell’Età del Bronzo, questa cultura sviluppò una società complessa, caratterizzata da una forte organizzazione territoriale e dalla costruzione di imponenti strutture difensive e comunitarie.

L’età d’oro dei nuragici si colloca tra il 1500 e il 900 a.C., periodo in cui furono edificati i più grandi nuraghi e si diffusero le tombe dei giganti, i santuari e i villaggi fortificati. Dopo il 900 a.C., la civiltà nuragica iniziò un lento declino, dovuto probabilmente ai contatti con altre popolazioni del Mediterraneo, come i Fenici e i Romani, che conquistarono la Sardegna nel 238 a.C..

I nuraghi: misteriose torri di pietra

I nuraghi sono le strutture più caratteristiche e affascinanti della civiltà nuragica, tanto che il loro nome deriva proprio da queste costruzioni. Si tratta di imponenti edifici in pietra costruiti senza malta, presenti esclusivamente in Sardegna, che ancora oggi rappresentano un mistero per archeologi e studiosi.

Si stima che sull’isola esistano circa 7.000 nuraghi, ma un tempo potrebbero essere stati oltre 10.000, rendendo la Sardegna un luogo unico al mondo.

I nuraghi sono realizzati con blocchi di pietra sovrapposti a secco, senza l’uso di malta o cemento, sfruttando una tecnica costruttiva chiamata “trilitica”, che garantiva grande stabilità. Sono generalmente a forma di tronco di cono e presentano una struttura interna articolata.

Elementi principali di un nuraghe

  • Torre centrale (mastio): il cuore della costruzione, poteva raggiungere i 15-20 metri di altezza ed era divisa in più piani.
  • Camere interne: collegate da scale a chiocciola ricavate nello spessore delle mura, spesso dotate di nicchie e sedili in pietra.
  • Cortile interno: presente nei nuraghi più complessi, spesso con un pozzo o una cisterna per raccogliere l’acqua piovana.
  • Mura esterne e torri secondarie: alcuni nuraghi avevano un sistema di torri collegate tra loro da bastioni e passaggi coperti.

I nuraghi potevano essere monotorre (composti da una sola torre) oppure complessi, con più torri collegate da mura e passaggi interni.

Tipologie di nuraghi

Esistono diverse tipologie di nuraghi, a seconda della loro struttura e funzione:

  1. Nuraghi monotorre:
    • Erano i più semplici e diffusi, formati da una sola torre con una camera interna.
    • Alcuni potevano avere una terrazza superiore da cui si controllava il territorio.
  2. Nuraghi complessi:
    • Più avanzati, con torri multiple collegate da bastioni difensivi.
    • Contenevano più ambienti interni, scale e cortili.
    • Erano vere e proprie fortezze, spesso circondate da interi villaggi.
  3. Protonuraghi (o nuraghi a corridoio):
    • Tra le forme più antiche, con una struttura più tozza e spazi interni collegati da lunghi corridoi.

Un esempio spettacolare di nuraghe complesso è Su Nuraxi di Barumini, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che presenta un mastio centrale e quattro torri collegate da un bastione.

Organizzazione sociale e politica

La società nuragica era basata su tribù organizzate in villaggi, ognuno dei quali aveva un nuraghe come centro nevralgico. Il potere era probabilmente nelle mani di capi tribù o sovrani locali, che vivevano nei nuraghi più grandi.

La comunità era formata da:

  • Guerrieri, che difendevano il territorio.
  • Agricoltori e pastori, che coltivavano cereali e allevavano bestiame.
  • Artigiani, specializzati nella lavorazione di bronzo, pietra e ceramica.

Le donne avevano un ruolo importante nella società, occupandosi della casa, della tessitura e, probabilmente, della gestione di alcuni riti religiosi.

Religione e culto

La civiltà nuragica era profondamente spirituale e praticava il culto della natura, degli antenati e delle divinità legate all’acqua e alla fertilità. I luoghi di culto più importanti erano:

  • I templi a pozzo sacro, dedicati al culto delle acque.
  • Le tombe dei giganti, enormi sepolture collettive in pietra, che forse servivano anche per cerimonie religiose.
  • Bronzetti nuragici, piccole statuette in bronzo raffiguranti guerrieri, sacerdoti e divinità, usate nei rituali.

Uno degli elementi più enigmatici della religione nuragica è la presenza di figure antropomorfe nei bronzetti nuragici, che rappresentano uomini armati, sacerdoti e animali sacri, simbolo di un mondo spirituale complesso.

Economia e scambi commerciali

L’economia nuragica si basava principalmente su agricoltura, allevamento e artigianato. I nuragici coltivavano orzo, grano e vite, allevavano pecore e capre e producevano ceramiche, tessuti e oggetti in bronzo.

La Sardegna era una terra ricca di risorse minerarie, in particolare di rame e piombo, che venivano esportati in cambio di manufatti fenici e greci. I nuragici avevano contatti con altre civiltà del Mediterraneo, come i Micenei, i Fenici e gli Etruschi, con cui scambiavano merci e conoscenze.

Arte e artigianato

L’arte nuragica si esprime attraverso diverse forme, tra cui:

  • I bronzetti nuragici, statuette di guerrieri, sacerdoti e animali.
  • Ceramiche decorate, spesso utilizzate nei riti religiosi.
  • Gioielli e amuleti in bronzo e pietra, che dimostrano un alto livello di lavorazione dei metalli.

Le statue più celebri della civiltà nuragica sono i Giganti di Mont’e Prama, scoperte in Sardegna nel 1974. Si tratta di colossali sculture in pietra che raffigurano guerrieri, arcieri e pugili, probabilmente realizzate per scopi rituali o funerari.

Il declino della civiltà nuragica

Dopo un lungo periodo di splendore, la civiltà nuragica entrò in crisi intorno al 900 a.C.. L’arrivo dei Fenici sulle coste sarde portò profondi cambiamenti economici e culturali. Successivamente, i Cartaginesi e poi i Romani conquistarono la Sardegna, integrando gradualmente la popolazione nuragica nelle loro società.

Nonostante il declino, molte tradizioni nuragiche sono sopravvissute nel folklore sardo, nelle celebrazioni religiose e nell’architettura dei villaggi.

Curiosità sulla civiltà nuragica

  • La Sardegna è l’unico luogo al mondo dove esistono i nuraghi: se ne contano circa 7.000 ancora oggi!
  • Il Su Nuraxi di Barumini è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1997.
  • I Giganti di Mont’e Prama sono le statue più antiche d’Europa, risalenti al X secolo a.C.
  • Gli studiosi non sono ancora certi sul motivo della costruzione dei nuraghi: difesa, culto o abitazione? Il mistero continua!

Attività per studenti

  1. Costruisci un nuraghe: utilizza sassi o mattoncini per ricreare un piccolo nuraghe.
  2. Scopri i bronzetti nuragici: fai una ricerca sulle statue in bronzo e prova a disegnarne una.
  3. Esplora la Sardegna virtualmente: cerca immagini e video dei nuraghi più famosi e scopri i segreti della civiltà nuragica.

Conclusione

La civiltà nuragica rappresenta una delle culture più affascinanti della preistoria europea. Le sue imponenti costruzioni, i misteriosi rituali e le incredibili opere d’arte testimoniano la grandezza di un popolo che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Sardegna. Ancora oggi, gli studiosi cercano di svelare i segreti di questa civiltà enigmatica, che continua a stupire il mondo con le sue meraviglie.

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