Arco di Costantino

Oggi vogliamo parlare delle meravigliose opere pubbliche che i Romani fecero nel corso del loro impero. Queste opere sono giunte fino ai nostri tempi e molte di esse costituiscono un patrimonio per l’umanità. Sono la testimonianza di incredibili capacità architettoniche e ingegneristiche che questo straordinario popolo possedeva. Immergiamoci nelle meravigliose opere pubbliche costruite dai Romani più di 2000 anni fa.

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Le opere pubbliche: strade, acquedotti, terme e anfiteatri

Le strade

Abbiamo detto che i Romani costruirono opere pubbliche grandiose. Le strade furono una di queste opere e man mano divennero sempre più imponenti. Le strade nacquero sia per risolvere il problema di controllare tutti i territori conquistati dall’impero, che diventavano sempre di più ed erano sempre più distanti dalla città di Roma, sia per scopi militari, infatti consentivano all’esercito di spostarsi in modo rapido e sicuro. Tutte le strade costruite dai Romani avevano due caratteristiche:

  • Erano dritte in modo che due località fossero collegate dal percorso più breve
  • Erano lontane dai luoghi nascosti: così da evitare gli attacchi dei nemici o le imboscate

Le strade erano costruite per durare nel tempo e per costruire le strade i romani procedevano in questo modo:

  • Prima veniva fatto lo scavo, nel quale veniva posizionato un letto di grosse pietre: lo statumen
  • Poi veniva sovrapposto un altro strato di pietre più piccole miste a ghiaia: il rudus
  • Ancora sopra veniva messo un preparato composto da calce e piccoli sassi: il nucleum
  • In cima venivano poste le pietre piatte: il pavimentum

La strada romana più antica è la Via Appia, costruita nel 312 a.C. da Appio Claudio come collegamento tra la città di Roma e la città di Capua, la città romana più importante dopo Roma. La Via Appia fu poi prolungata fino a Brindisi. Furono poi costruite altre strade come la Via Flaminia che collegava Roma a Rimini e più avanti fu costruita la Via Emilia una strada lunga 280 km che collega Rimini a Piacenza. Questa strada fu fondamentale per favorire gli scambi commerciali tra l’Italia Centrale e la Pianura Padana. Lungo le strade i Romani posizionarono delle pietre a intervalli di un miglio le une dalle altre, queste pietre presero il nome di pietre miliari e servivano per segnare la distanza che aveva Roma dal punto dove ci si trovava.

Gli acquedotti

I romani, riuscirono a risolvere un altro dei problemi che tutte le civiltà antiche avevano, cioè quello di rifornire le città di acqua potabile. Questo grazie alla costruzione degli acquedotti. I Romani avevano servito Roma di ben 5 condotte per portare acqua in città. La maggior parte degli acquedotti erano costruiti sottoterra per diversi motivi, il primo era perchè costavano meno e poi era più facile difenderli dagli attacchi dei nemici. Quando nel territorio però erano presenti dei dislivelli troppo elevati, l’acquedotto si sviluppava in altezza e il condotto dell’acqua passava sopra alte arcate. Per realizzare i ponti degli acquedotti i romani non coinvolgevano solo gli ingegneri, ma venivano chiamati anche i sacerdoti che decidevano dove costruirli, seguendo il volere degli Dei. Uno degli acquedotti romani più imponenti è quello di Segovia, in Spagna, realizzato tra il I e il II secolo d.C. lungo una profonda valle. Era lungo 17 km e formato da 118 archi sovrapposti. L’acquedotto raggiunge i 28,5 mt di altezza. Gli acquedotti portavano acqua nelle città, ma la popolazione aveva diritto solo al 45% dell’acqua, il resto era destinata alle case dei ricchi e alla residenza dell’imperatore.

Le terme

Anche le terme furono un’opera pubblica di grande importanza nell’antica Roma. Per i romani infatti l’igiene era fondamentale. Siccome in poche case della città c’era l’acqua corrente, la maggior parte della popolazione utilizzava pozzi e fontane pubbliche. Per lavarsi i romani aveva costruito grandi stabilimenti pubblici chiamati appunto terme. Le terme erano luoghi molto frequentati nell’antica Roma perchè l’accesso era spesso gratuito o comunque molto economico. All’interno degli edifici spesso vi si esibivano anche attori musicisti e poeti. Le terme avevano un ingresso e degli orari separati per gli uomini e per le donne. Le antiche terme romane erano così composte:

  • All’ingresso si trovava l’apodyterium, ovvero lo spogliatoio.
  • Poi si entrava in un spazio aperto circondato da portici dove si praticavano degli esercizi fisici prima e dopo i bagni: la palestra
  • Le terme vere e proprie erano composte dal tiepidarium che era la sala delle acque tiepide
  • Poi si passava al calidarium, che era la sala delle acque calde e dei vapori. Nel calidarium si entrava con gli zoccoli perchè il pavimento era molto caldo
  • Infine ci si spostava nel frigidarium, che era una piscina con acqua fredda. Solitamente la piscina era molto grande e ci si poteva anche nuotare

Gli anfiteatri

Tra le opere pubbliche costruite dai romani le più celebri sono gli anfiteatri. Gli anfiteatri sono della grandi arene circondate da gradinate dove si sedevano gli spettatori. Furono costruiti per ospitare manifestazioni e spettacoli che l’imperatore organizzava per divertire il popolo e ottenere i suoi favori. Tra i giochi più conosciuti c’erano la naumachia e la lotta tra i gladiatori.
La naumachia era uno spettacolo basato su combattimenti navali. Per la ricostruzione dello spettacolo spesso l’arena degli anfiteatri veniva riempita d’acqua. La lotta tra i gladiatori era sicuramente lo spettacolo più noto e amato dal popolo romano. I gladiatori erano schiavi, che dopo un lungo addestramento, diventavano dei veri atleti osannati spesso dal popolo. I gladiatori si differenziavano tra loro sia per il loro modo di combattere, sia per le armi che usavano e anche per il tipo di protezione che indossavano durante il combattimento per proteggere il loro corpo. Nel combattimento corpo a corpo tutti usavano il gladio, una spada corta, da cui deriva appunto il nome gladiatori. Il combattimento finiva sempre con la vittoria di uno dei due gladiatori e la vita del gladiatore sconfitto spesso era affidata al gesto della mano dell’imperatore e del pubblico: pollice su il gladiatore sconfitto era salvo, pollice giù il gladiatore sconfitto era destinato a morire.
L’anfiteatro romano più celebre è il Colosseo. IL Colosseo o anfiteatro Flavio fu inaugurato dall’imperatore Tito nell’ 80 d.C. e aveva una capienza di 50000-70000 posti. Sia l’entrata che l’uscita veniva facilitata dalla presenza di ben 80 porte, lungo le sue gradinate si potevano trovare fontanelle pubbliche ed era anche dotato di un sistema di teloni mobili per proteggere gli spettatori dal sole nelle ore più calde. Nei sotterranei del Colosseo si trovavano le gabbie delle belve. Pe entrare nell’arena, gli animali percorrevano lunghi corridoi e poi con l’aiuto di montacarichi venivano portati all’interno dell’arena creando anche l’effetto sorpresa. Nei sotterranei aspettavano il loro turno anche i gladiatori.
Nelle arena non combattevano solo gli uomini, ma anche le donne. Erano donne libere che si battevano per dimostrare la loro forza, la prima testimonianza risale al 66 a.C.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questa ricerca sulle grandi opere pubbliche costruite dai Romani. Speriamo che questo riassunto sia stato utile per approfondire questo aspetto della vita nell’antica Roma.

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Un commento

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